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Ti porto in viaggio con me...
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Fin da quando abbiamo deciso di prenotare il nostro biglietto per Bangkok, il mio primo pensiero è stato quello di inserire il Nord del Paese per realizzare uno dei miei sogni: vedere da vicino gli elefanti all’Elephant Nature Park.
L’Elephant Nature Park é un santuario naturale immerso nella foresta thailandese, a circa 60km a Nord di Chiang Mai, che accoglie oggi 67 elefanti, circa 300 cani ed anche parecchi gatti.
Questa organizzazione no-profit é stata fondata da Sangduen Chailert (Lek), una donna il cui amore per gli elefanti è iniziato a sbocciare in tenera età, quando al nonno fu regalato un cucciolo di elefante come ringraziamento per aver salvato la vita di una persona.
Qui non parteciperete a stupidi trekking sul dorso di un elefante, e ne tanto meno vedrete questi maestosi animali usati come fenomeni da baraccone: qui gli animali si AMANO e si vogliono proteggere.
Quando sarete sul punto di prenotare il vostro viaggio in Thailandia, pensando a quella foto da scattare seduti sul dorso di un elefante, vi prego di ricordarvi quello che state leggendo (ed eventualmente di farlo leggere a chiunque conosciate).
Innanzitutto la schiena di questi pachidermi non è fatta per portare il peso umano, so che è difficile da credere vista la loro stazza ma è così.
E quindi perché si lasciano legare un trasportino sul dorso e portano i turisti a fare lunghe passeggiate tutto il giorno, tutti i giorni?
La risposta è tanto semplice quanto dura: tortura.
Al fine di domare un elefante selvatico, che non permetterebbe mai ad un umano di essere cavalcato, questo viene torturato fin da cucciolo con una pratica che si ritiene possa spezzargli lo spirito, cosicché la sua parte selvaggia l’abbandoni e rimanga solo quella che possa essere controllata dal suo mahout.
Questa pratica, chiamata Phajaan, consiste nello strappare il cucciolo di elefante dalla sua mamma, chiudendolo in uno spazio piccolissimo come una gabbia o un buco nel terreno dove è impossibilitato a muoversi. Dopodiché viene selvaggiamente picchiato tutto il giorno – per più giorni – con bastoni e uncini, privato di sonno,cibo e acqua fino a che il piccolo non decide di sottomettersi, disperato e stremato dai continui soprusi.
Sono stata molto combattuta dall’idea di inserire o meno immagini di questa pratica. Ecco, non lo farò perché io a guardarle sono stata male, sono troppo coinvolta quando si parla di animali e non voglio urtare la sensibilità di nessuno.
Se siete interessati e volete approfondire, magari facendo vedere qualcosa a chi si ostini a pensare che sia bello farsi fotografare sul dorso di un elefante, digitate Phajaan su Google Immagini oppure guardate questo video trovato in rete (che io ammetto di non aver il coraggio di guardare).
La visita inizia ancora prima di arrivare: sul minivan che vi porterà a destinazione (visto che da Chiang Mai si impiega circa un’ora e mezza), dopo aver ascoltato le parole del volontario che vi guiderà alla scoperta del parco, guarderete un breve filmato introduttivo con le regole da rispettare per la vostra sicurezza (e per non infastidire gli animali) ed un breve documentario, che inizia a mostrarvi come il maltrattamento subito dagli animali per l’accattonaggio su strada influenzi il loro comportamento.
Se come noi avete scelto il Single Day Visit inizierete dando da mangiare un po’ di frutta agli elefanti (inutile dire che io mi sono innamorata all’istante di queste tenerissime proboscidi che cercavano cibo a più non posso!), per poi fare un piccolo briefing con la vostra guida.
Poco dopo si parte per una passeggiata all’interno del parco per poter vedere i pachidermi da vicino e per fare il pieno di informazioni sul loro stile di vita, sulle differenze che contraddistinguono l’elefante asiatico da quello africano e sulle particolarità da notare per capire se si tratta di esemplari in giovane età o meno.
Si passa poi all’infermeria, dove è possibile vedere alcune foto di infortuni dovuti ai vari maltrattamenti dai quali gli elefanti impiegano dai 2 ai 4 anni per riprendersi: si, perché oltre alle ferite provocate dagli uncini per far si che obbediscano, questi poveri pachidermi arrivano qui con zampe rotte, schiene spezzate e cecità provocate volontariamente dai loro mahouts o dai flash delle fotocamere dei turisti.
Dopo una rilassante e abbondante pausa pranzo – compresa nel prezzo – arriva il momento del bagno nel fiume!
Ovviamente non vi rotolerete insieme a loro nel fango per poi farvi il bagno e coccolarli tutti – cosa che ovviamente avrei voluto fare io! – ma, armati di secchiello, getterete dell’acqua addosso a questi musoni fino a che non si sposteranno al centro del fiume per giocare un po’ e rinfrescarsi da soli.
Dopo questa breve esperienza si fa un’altra passeggiata per vedere altri elefanti e capire nuovamente alcuni loro comportamenti.
Sapevate, ad esempio, che sono molto fedeli e nel branco si trovano il loro migliore amico?
Pensate che, durante la visita alla nursery, la nostra guida ci ha portato a vedere un esemplare che era in riabilitazione dopo essere stato colpito dalla zanna di un cucciolo, spiegandoci che vedevamo due elefanti dentro alla gabbia perché quella ferita non ha smesso di urlare e piangere fino a che non le hanno messo vicino la sua “migliore amica”.
Se non é amore questo!
Vedete la zampina del cucciolo?
..e la schiena di questo elefante? E’ rotta per via del trekking sul suo dorso
La nostra visita non sarebbe stata la stessa senza la nostra guida Ten, che si è rivelato preciso e preparatissimo ad ogni nostra domanda: grazie di cuore.
Se anche voi state organizzando il vostro viaggio in Thailandia e avete in mente di vedere da vicino la vita degli elefanti, di capirli e rispettarli, non esitate: prenotate la vostra visita all’Elephant Nature Park.
Un piccolo promemoria – RICORDATEVI DI:
Chiedimi se sono felice 🙂 Oggi il mio cuore esplode! Abbiamo trascorso la giornata al centro di recupero per gli…
Posted by Tripvillage.it on Sabato 19 settembre 2015
Ciao Elisa,
condivido in pieno il tuo pensiero..
Sto progettando anch’io un viaggio verso la Thailandia,
tra varie ricerche su internet, non sono ancora riuscita a trovare un posto ‘naturale’ dove ci sono i bellissimi elefanti…dove appunto non vengono torturati e quant’altro…oltre questo Elephant Nature Park…vorrei trovare un posto simile ma dove fermarsi di meno, dove fare una visita breve insomma.
Sapresti consigliarmi?
Un abbraccio
Ciao Martina!
Intendi una visita che duri meno di una giornata?
amici io voglio andare all elephant park a fare assistenza e volontariato per gli elefanti, questi adorabili tatoni, chi può aiutarmi e dare indicazioni accreditate per organizzare una permanenza?
Ciao Elena, contatta l’Elefante Nature Park (guarda i link che ho inserito https://www.elephantnaturepark.org/enp/en/visit-volunteer) ci sono i programmi per il volontariato 🙂
Eli questo post è bellissimo <3 ormai l'hai capito per forza quanto mi sia piaciuto *-*
Per fortuna non sono mai salita su un elefante, mi sarei sentita troppo in colpa 🙁
Un bacione
Grazie Dani!!
Guarda quando penso a cosa gli fanno mi vengono le lacrime agli occhi… per fortuna che ci sono posti come l’Elephant Nature Park!
Uno dei post più teneri che abbia mai letto, grazie Eli 🙂 <3